LA PREPARAZIONE ATLETICA E LA PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI NEL PADEL
Il padel è uno sport che negli ultimi anni ha appassionato moltissimi giocatori e ha riscosso molto successo grazie al fatto di essere “alla portata di tutti”: non richiede infatti un’esperienza e una tecnica significativa per iniziare a praticarlo divertendosi e per iniziare a giocare le prime partite tra amici.
Ma come si gioca? È uno sport praticato in doppio, in cui occorrono quindi quattro giocatori. Il campo è più piccolo rispetto a quello da tennis ed è delimitato da quattro pareti in plexiglass che sono strategicamente incluse nel gioco: si possono quindi utilizzare durante gli scambi. Sport veloce, dinamico e di strategia, il padel riunisce le caratteristiche più adrenaliniche e divertenti dei vari sport di racchetta, come il tennis e lo squash.
Un po’ di storia
Nato negli anni ‘70 in Messico, venne riconosciuto in Italia nel 1991 con la fondazione della Federazione Italiana Gioco Padel, ma è soprattutto in questi ultimi anni che il padel ha riscosso più successo nel nostro paese, in particolare grazie alla pandemia e alla quarantena, dal momento che era uno dei pochi sport praticabili nonostante le restrizioni anti-Covid.
L’importanza della preparazione atletica
Come per tutti gli sport, anche per il padel risulta molto importante la preparazione atletica, sia per chi lo pratica a livello amatoriale, sia per chi lo pratica a livello agonistico. Proprio perché appassiona tantissime persone di ogni livello e di ogni età, è importante avere una buona base atletica in molto tale da poter praticare questo sport prevenendo il rischio di infortuni.
Si tratta di uno sport di situazione molto dinamico, caratterizzato da differenti gesti atletici che coinvolgono tutto il nostro corpo ed il nostro apparato muscolo-scheletrico. Sia i muscoli degli arti superiori che i muscoli degli arti inferiori vengono continuamente sollecitati durante il gioco: basti pensare alle battute, agli scatti, ai vari cambi di direzione che contraddistinguono questo sport, ma non solo; frenate brusche e improvvise, ripartenze veloci, salti e torsioni rendono bene l’idea di dinamicità che caratterizza questa disciplina. Ecco che risulta quindi importante impostare un lavoro di rinforzo e potenziamento muscolare in modo tale da supportare e sostenere al meglio tutti i movimenti che facciamo durante la partita, ma non solo: occorre lavorare anche sulla resistenza, sulla propriocezione per migliorare l’equilibrio e sulle capacità di reazione.
È importante inoltre lavorare anche su una buona base aerobica, dal momento che le partite di padel durano almeno 60 minuti, per cui lo sforzo aerobico richiesto è parecchio elevato. Il fatto che il campo sia più piccolo e ristretto rispetto al campo da tennis e la possibilità di poter utilizzare le pareti durante gli scambi rendono il padel uno sport ancora più dinamico ed intenso, anche a livello aerobico.
Infine è importante praticare un buon riscaldamento pre-allenamento o partita, favorendo così l’ossigenazione dei muscoli e la loro elasticità, in modo tale da evitare contratture, strappi o stiramenti.
Infortuni più comuni
Anche il padel, sebbene non sia uno sport di contatto, non è esente dal rischio di infortuni, soprattutto se manca una buona preparazione fisica di base.
Le vibrazioni della racchetta, i movimenti e i gesti atletici di questo sport possono arrecare danni a spalle, gomiti e braccia, parti del corpo che vengono sollecitate con molta frequenza. Tra gli infortuni più comuni troviamo, per esempio, lussazioni alla spalla, lesioni alla cuffia dei rotatori ed epicondiliti del gomito (il famosissimo gomito del tennista).
Altrettanto comuni sono le sintomatologie dolorose che interessano la zona lombare: le posizioni di gioco (durante il gioco infatti si tende a stare con il baricentro verso il basso, pronti per eventuali salti o scatti laterali), così come le continue torsioni e rotazioni portano a sforzare la muscolatura della parte bassa della schiena. Lo stesso discorso vale per le caviglie: lesione dei tendini di Achille e distorsioni di caviglia sono molto comuni, a causa dei frequenti cambi di direzione, dell’impatto con il terreno e delle vibrazioni dei balzi.
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Gomito del tennista
L’epicondilite laterale è un’infiammazione dolorosa dei tendini che collegano i muscoli dell’avambraccio all’epicondilo laterale (la parte esterna del gomito). È conosciuta anche come “gomito del tennista” dal momento che il tennis è l’attività sportiva che espone a maggior tensione le strutture muscolo-scheletriche di quest’area. Il gomito viene infatti sottoposto a stress dalle vibrazioni della racchetta, portando ad una possibile infiammazione dei tendini del gomito. Il tennis però non è l’unico sport che può portare a soffrire di epicondilite: gli altri sport di racchetta, come il padel o lo squash, oppure sport da lancio, come il disco o il giavellotto, ma anche il golf e la scherma sono tra gli sport che possono provocare l’epicondilite.
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